Architettura del corpo e importanza delle articolazioni nella danza
Che si tratti di danza classica, hip hop, flamenco, bollywood o danza del ventre, tutti gli stili di ballo comportano ad un medesimo utilizzo serrato del totale sistema scheletrico, è pertanto utile se non indispensabile avere bene in mente l’architettura strutturale del nostro corpo quando si danza.
Abbiamo già ampiamente parlato di passi discendenti da epoche storiche del ballo passate, pertanto abbiamo già anche parlato intuitivamente di movimenti precisi, ma nello specifico, come essi sono possibili? da dove nascono esattamente?
Tutti i movimenti che appartengono ai vari segmenti del corpo nascono a livello articolare, le articolazioni possono essere così intese come i fulcri di origine di ogni movimento: abduzione, rotazione, flessione, estensione, adduzione, inclinazione, supinazione e pronazione sono tutti movimenti di segmenti del nostro corpo resi possibili esclusivamente da una serie di incontri di questi ultimi, ad esempio l’incontro di due segmenti è appunto tradotto nell’articolazione, in gergo medico, congiunzione e snodo tra due o più corpi ossei.
Un totale di ben 68 articolazioni caratterizzano il corpo umano, anche se in fondo nel ballo si utilizzano e si studiano maggiormente quelle inerenti ai 4 arti (superiori e inferiori suddivise tra quelle: della spalla, del gomito, del polso per le braccia; dell’anca del ginocchio e della caviglia per le gambe), conoscerle tutte è sempre un tipo di studio proficuo per ogni tipo di ballerino.
Tutte le articolazioni del nostro corpo sono molto differenti tra loro, esse riescono a consentire vari tipi di movenze e gradi di massime estensioni a seconda delle forme geometriche che i distinti capi ossei che entrano tra loro in contatto possiedono.
Questi capi ossei sono caratterizzati da superfici di rivestimento che hanno una duplice funzione all’interno dell’articolazione:
- tutelare il capo osseo da possibili contraccolpi articolari (specialmente nei salti) ed evitarne lo sfregamento con quello a contatto, limitando così la degenerazione ossea a livello articolare (specialmente nei piegamenti).
- mantenere una situazione lubrificata nel punto di contatto dei capi ossei.
Queste superfici prendono il nome di cartilagini ossee, sono sempre a contatto tra loro e sono caratterizzate da una formazione di tessuto alquanto resistente chiamato capsula che ha inoltre il compito di avvolgere tutta l’articolazione; infine sono presenti a livello di connessione i cosiddetti legamenti, altre fasce costituite dal medesimo tessuto delle capsule, che mantengono connesse le superfici articolari dei segmenti ossei tra loro in contatto.
L’articolazione è dunque una struttura dalla semplice funzione ma molto complessa a livello di architettura organica, millenni di evoluzione umana hanno portato il nostro corpo ad essere la meravigliosa macchina che è, a sua volta la danza ha esaltato ancor di più le capacità fisiche dei grandi danzatori sbalordendo e continuando a stupire le persone attraverso le sue prestazioni artistiche e fisiche al limite dell’umano.