Teatro Italiano ed epoca di Corte rinascimentale
Durante il Rinascimento Europeo, un numero cospicuo di produzioni teatrali di appartenenza classica venivano svolte all’aperto.
I luoghi più sfruttati per questo genere di spettacoli erano spesso i cortili dei Palazzi Reali e Nobiliari, allestiti col dovuto sfarzo e preparati appositamente per accogliere le coreografie su pedane e palchi costruiti in base alle esigenze di ogni spazio, mentre i regnanti e la nobiltà al seguito solitavano danzare nelle diverse aree interne degli edifici; ogni area o sala del Palazzo era identificata per un proprio tipo di festa, pertanto l’area cambiava a seconda dell’occasione speciale che si doveva rappresentare.
Nei primissimi anni del XVI secolo, appena dopo iniziata la diffusione delle idee di prospettiva delle danze nello spazio, si inizia ad installare un predisposto tipo di palco, collocato nelle sale più spaziose ed accoglienti per cerimoniare eventi distinti a stampo dinastico o carnevalesco; il dettaglio preponderante era la riproduzione minuziosa di scorci cittadini sulla struttura a mo’ di vera e propria scenografia di lusso.
Il tutto arricchito da un multilivello di piani messi in successione dal pubblico verso lo sfondo in maniera da ricreare inoltre il miglior rapporto prospettico tra le quinte e il fondale.
La visione perfetta del punto centrale di fuga prospettico era destinato alla carica di Corte più importante, spesso infatti il principe sedeva in relazione alla migliore prospettiva visibile, molte volte corrispondente al centro dei saloni.
Di solito gli spettatori erano divisi per sesso e categorie, nelle tribune laterali stavano le donne, in quelle centrali costituite per lo più da panche piane, gli uomini e i “vip” solitavano sedere su pedane sopraelevate.
Più tardi durante il 600’ e il 700’, finalmente il teatro inizia a mettere il naso al di fuori dei palazzi nobiliari, per trasformarsi genericamente in ciò che oggi conosciamo, un luogo artistico a pagamento per ogni tipologia di pubblico.
Al solito teatro in stile Rinascimento, viene dunque a sostituirsi il teatro all’Italiana, basato esclusivamente sul tipo di architettura di accoglimento (ideata chiaramente solo da architetti italiani dell’epoca), il teatro all’italiana prevedeva una forma a “U” (o ferro di cavallo) sulla quale si ergeva tutta la struttura alta costituita da piani composti a loro volta da nicchie per pochi spettatori, una platea bassa centrale e il palco dinanzi a quest’ultima.
L’interno del teatro S.Carlo di Napoli è tipicamente stato progettato e costruito in puro stile italiano.